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Fra gli svantaggi che si sono potuti rilevare vi è quello di
richiedere una messa in opera molto più accurata con preparazione
del fondo dello scavo con uno strato di sabbia ad evitare che i tubi
non appoggiano lungo tutta la loro lunghezza ; in corrispondenza ,
dei giunti lo scavo deve presentare delle nicchie per le flangie
perché queste non vengano a funzionare come appoggi di una trave
caricata uniformemente da un peso rappresentato dal materiale di
riempimento; si è potuto provare infatti che, delle rotture che si
sono verificate, la maggior parte è, avvenuta per flessione a causa
dei sovraccarichi esterni gravanti sui tubi e non per effetto della
pressione dell'acqua, tale fatto risulta logico se si pensa che,
dato il sistema di fabbricazione dei tubi di « eternit », ottenuti
con avvolgimento e pressione di uno strato sottilissimo di
materiale, a ragione si può ritenere che le fibre di amianto, le
quali nella miscela rappresentano la parte che influisce
notevolmente sulla resistenza alla trazione dell'« eternit », si
orientino in direzione tale da resistere agli sforzi di tensione
diretti tangenzialmente alla sezione trasversale del tubo cioè a
quelli che si sviluppano per effetto della pressione interna
dell'acqua; gli sforzi di tensione generati invece dalla flessione
sono paralleli all'asse del tubo ed in direzione normale all'
orientamento di massima resistenza assunto dalle fibrille
dell’amianto in seguito all'avvolgimento concentrico dei vari
strati.
Naturalmente le rotture per flessione si verificano più facilmente
nei piccoli diametri anziché nei grandi, a parità di pressione di
collaudo, e ciò per il minor momento d'inerzia della sezione.
Abbiamo voluto esporre queste considerazioni sulla resistenza dei
tubi di « eternit » alle varie sollecitazioni a cui possono venire
sottoposti per fare semplicemente risultare quanto in precedenza si
è detto e cioè che la loro messa in opera, come del resto anche
quella dei tubi metallici, deve essere motto accurata e precisa in
modo da avere sufficienti garanzie che, in seguito a rincalzamenti a
mezzo di terra fina o meglio di sabbia, il tubo appoggi in piano
sopra tutta la sua lunghezza.
Altro svantaggio è rappresentato dal fatto che è necessario provare
i giunti in pressione lasciando quindi lo scavo aperto per il tempo
necessario, infatti, siccome il giunto Gibault si regola stringendo
le chiavarde, è necessario, dopo aver messo in opera un certo numero
di tubi coi relativi giunti mettere il tronco in pressione e poi
chiudere i giunti eliminando le perdite che si verificano in essi;
ciò naturalmente rende più complicata la posa in opera dei tubi «
eternit » e non consente il sollecito riempimento degli scavi.
Il materiale tubulare in «eternit » richiede inoltre una precisione
massima sia nella calibratura delle testate dei tubi sia nelle
sezioni degli anelli di gomma e nei diametri interni delle fiangie
dei giunti ; se vi è imperfezione o deficienze in queste parti la
tenuta del giunto noti avviene. più e, non è possibile rimediare
all'inconveniente se non cambiando i pezzi difettosi.
Di contro a questi svantaggi si sono potuti controllare numerosi
vantaggi di ordine tecnico ed economico; i tubi di « eternit », data
la loro leggerezza, sono più facilmente trasportabili; si possono in
brevissimo tempo segare con una semplice sega da falegname ed
ottenere tronchi più piccoli dei normali in modo da adattare la
conduttura alle esigenze del terreno di posa; costano meno di quelli
di ghisa e di quelli Mannesmann (tubi senza saldatura) ed il
vantaggio economico, che cresce per i grandi diametri e per le basse
pressioni, risulta anche maggiore se si tiene conto del risparmio
sui trasporti per il minor peso specialmente per acquedotti da
costruirsi in montagna o dove mancano strade carreggiabili.
Come già si è detto, il giunto elastico permette, in unione alla
possibilità di tagliare i tubi in tronchi di qualsiasi lunghezza, di
eliminare nella rete delle tubazioni tutte le curve a grande raggio
ed anche di sorpassare in senso altimetrico gli ostacoli che
normalmente si presentano nella posa di una conduttura specialmente
se questa avviene nelle vie di una città.
Le pareti interne dei tubi di « eternit » hanno una grande
levigatezza che diminuisce le perdite di carico per attrito in
confronto agli altri tipi di tubazione e quindi a parità di diametro
interno, anche le portate risultano maggiori (…)
Nel caso specifico poi dell'acquedotto marino, la scelta è caduta
sui tubi di «elernit», perché presentano il grande vantaggio di non
essere soggetti all'azione corrosiva dell’acqua di mare la quale,
per la presenza specialmente dei Sali che contiene, intacca e
corrode energicamente tutte le parti metalliche e per di più si ha
ragione di ritenere che, data la levigatezza della parete interna e
la mancanza di rugosità in essa prodotte da fenomeni di corrosione,
anche i depositi e le incrostazioni siano molto minori che non nel
materiale tubolare metallico.
Aggiungiamo infine che i tubi di “eternit” sono immuni dalle
correnti elettriche vaganti, la qual cosa è della massima importanza
per un acquedotto ad uso dei servizi pubblici di una città il quale
ha la sua rete disposta nel sottosuolo delle strade percorse dalle
rotaie tramviarie.
Bollettino municipale n° 3 del 31 marzo 1924
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