Vantaggi e svantaggi riscontrati nei tubi di “eternit” in confronto di quelli metallici - 1924

 

 

 

Fra gli svantaggi che si sono potuti rilevare vi è quello di richiedere una messa in opera molto più accurata con preparazione del fondo dello scavo con uno strato di sabbia ad evitare che i tubi non appoggiano lungo tutta la loro lunghezza ; in corrispondenza , dei giunti lo scavo deve presentare delle nicchie per le flangie perché queste non vengano a funzionare come appoggi di una trave caricata uniformemente da un peso rappresentato dal materiale di riempimento; si è potuto provare infatti che, delle rotture che si sono verificate, la maggior parte è, avvenuta per flessione a causa dei sovraccarichi esterni gravanti sui tubi e non per effetto della pressione dell'acqua, tale fatto risulta logico se si pensa che, dato il sistema di fabbricazione dei tubi di « eternit », ottenuti con avvolgimento e pressione di uno strato sottilissimo di materiale, a ragione si può ritenere che le fibre di amianto, le quali nella miscela rappresentano la parte che influisce notevolmente sulla resistenza alla trazione dell'« eternit », si orientino in direzione tale da resistere agli sforzi di tensione diretti tangenzialmente alla sezione trasversale del tubo cioè a quelli che si sviluppano per effetto della pressione interna dell'acqua; gli sforzi di tensione generati invece dalla flessione sono paralleli all'asse del tubo ed in direzione normale all' orientamento di massima resistenza assunto dalle fibrille dell’amianto in seguito all'avvolgimento concentrico dei vari strati.
Naturalmente le rotture per flessione si verificano più facilmente nei piccoli diametri anziché nei grandi, a parità di pressione di collaudo, e ciò per il minor momento d'inerzia della sezione.
Abbiamo voluto esporre queste considerazioni sulla resistenza dei tubi di « eternit » alle varie sollecitazioni a cui possono venire sottoposti per fare semplicemente risultare quanto in precedenza si è detto e cioè che la loro messa in opera, come del resto anche quella dei tubi metallici, deve essere motto accurata e precisa in modo da avere sufficienti garanzie che, in seguito a rincalzamenti a mezzo di terra fina o meglio di sabbia, il tubo appoggi in piano sopra tutta la sua lunghezza.
Altro svantaggio è rappresentato dal fatto che è necessario provare i giunti in pressione lasciando quindi lo scavo aperto per il tempo necessario, infatti, siccome il giunto Gibault si regola stringendo le chiavarde, è necessario, dopo aver messo in opera un certo numero di tubi coi relativi giunti mettere il tronco in pressione e poi chiudere i giunti eliminando le perdite che si verificano in essi; ciò naturalmente rende più complicata la posa in opera dei tubi « eternit » e non consente il sollecito riempimento degli scavi.
Il materiale tubulare in «eternit » richiede inoltre una precisione massima sia nella calibratura delle testate dei tubi sia nelle sezioni degli anelli di gomma e nei diametri interni delle fiangie dei giunti ; se vi è imperfezione o deficienze in queste parti la tenuta del giunto noti avviene. più e, non è possibile rimediare all'inconveniente se non cambiando i pezzi difettosi.
Di contro a questi svantaggi si sono potuti controllare numerosi vantaggi di ordine tecnico ed economico; i tubi di « eternit », data la loro leggerezza, sono più facilmente trasportabili; si possono in brevissimo tempo segare con una semplice sega da falegname ed ottenere tronchi più piccoli dei normali in modo da adattare la conduttura alle esigenze del terreno di posa; costano meno di quelli di ghisa e di quelli Mannesmann (tubi senza saldatura) ed il vantaggio economico, che cresce per i grandi diametri e per le basse pressioni, risulta anche maggiore se si tiene conto del risparmio sui trasporti per il minor peso specialmente per acquedotti da costruirsi in montagna o dove mancano strade carreggiabili.
Come già si è detto, il giunto elastico permette, in unione alla possibilità di tagliare i tubi in tronchi di qualsiasi lunghezza, di eliminare nella rete delle tubazioni tutte le curve a grande raggio ed anche di sorpassare in senso altimetrico gli ostacoli che normalmente si presentano nella posa di una conduttura specialmente se questa avviene nelle vie di una città.
Le pareti interne dei tubi di « eternit » hanno una grande levigatezza che diminuisce le perdite di carico per attrito in confronto agli altri tipi di tubazione e quindi a parità di diametro interno, anche le portate risultano maggiori (…)
Nel caso specifico poi dell'acquedotto marino, la scelta è caduta sui tubi di «elernit», perché presentano il grande vantaggio di non essere soggetti all'azione corrosiva dell’acqua di mare la quale, per la presenza specialmente dei Sali che contiene, intacca e corrode energicamente tutte le parti metalliche e per di più si ha ragione di ritenere che, data la levigatezza della parete interna e la mancanza di rugosità in essa prodotte da fenomeni di corrosione, anche i depositi e le incrostazioni siano molto minori che non nel materiale tubolare metallico.
Aggiungiamo infine che i tubi di “eternit” sono immuni dalle correnti elettriche vaganti, la qual cosa è della massima importanza per un acquedotto ad uso dei servizi pubblici di una città il quale ha la sua rete disposta nel sottosuolo delle strade percorse dalle rotaie tramviarie.

Bollettino municipale n° 3 del 31 marzo 1924

 

 
 

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